giovedì 21 giugno 2012

Lo scettro dell'Italia

L'Italia è in crisi: è una frase che negli ultimi anni stiamo sentendo ripetere molto, troppo spesso.
Lo Scettro vigoroso del nostro Paese è caduto in basso, sprofondando in una spirale che lentamente lo sta risucchiando verso il baratro.

Lo Scettro dell'Italia infatti splendeva ed era d'oro finissimo, dopo essere stata una delle potenze economiche europee, uno degli Stati con maggior appeal in ambito continentale, che con le sue grandi menti e le sue grandi industrie, ha saputo essere per qualche decennio un punto di riferimento per altri Stati.

Oggi la situazione è radicalmente cambiata, lo scettro dell'Italia si è infranto, diventando debole e poco credibile, mostrando l'altra faccia dell'economia nazionale. Oggi l'Italia si trova ad essere uno dei Paesi maggiormente sotto scacco da questa crisi, al pari, quasi, di Spagna e Grecia; la situazione economica ha fatto si che finisse l'era Berlusconi, sostituito al Governo da tecnici esperti in grado, pare, di risollevare le nostre sorti.


Sono così iniziate le grandi manovre, che hanno portato a una situazione di austerità molto importante, che al momento, però, sta avendo come unico risultato quello di bloccare ulteriormente l'economia del Paese, con le piccole e medie realtà imprenditoriale, e qualche caso di importante azienda de Paese, che non riesce più a far fronte alle tasse e alle spese e deve necessariamente lasciare i dipendenti a casa, sfruttando gli ammortizzatori sociali, o peggio ancora chiudere l'attività.

Lo scettro dell'imprenditoria di oggi soffre, sta soffrendo e non trova una via d'uscita, anzi, si sente anch'essa risucchiata nel vortice impazzito della crisi senza speranza di venirne a capo; il Governo ha promesso di mettere a punto delle soluzioni valide per aiutare gli imprenditori a riprendere possesso del loro lavoro e delle loro attività, cercando di trovare dei compromessi tra le parti sociali in causa, ma ad oggi queste soluzioni tardano ad arrivare e il procrastinarsi di questa situazione non fa altro che peggiorare le condizioni.

La Fornero, il ministro del Lavoro, ha dichiarato più volte di voler effettuare una riforma del lavoro che sia in grado di venire incontro sia ai lavoratori che alle imprese, trovando dei punti di contatto validi: ma questa riforma sembra non arrivare mai, viene rinviata si settimana in settimana a causa dei conflitti interni al Governo.

A causa della crisi, negli ultimi mesi, sono numerosi gli imprenditori che non ce l'hanno più fatta e si sono tolti la vita, strangolati dai debiti e dai sensi di colpa verso dipendenti e famiglie mandate sul lastrico; è una situazione diventata ormai insostenibile: l'industria e l'imprenditoria sono il cuore pulsante del nostro Paese e meritano di essere aiutate a risollevarsi: ne va del futuro dell'Italia.

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